Già 500 soci incontrati, altre migliaia di realtà da coinvolgere nelle assemblee che Coldiretti ha avviato sul territorio per confrontarsi sui problemi che interessano le varie filiere e sulle prossime battaglie da combattere. In calendario ci sono circa 40 incontri nei vari uffici di zona per difendere l’agricoltura italiana, valutare le azioni da intraprendere a livello nazionale e a livello regionale. “Siamo la principale organizzazione di rappresentanza nelle Marche – spiegano dalla Coldiretti regionale – e il nostro metodo di lavoro è quello dell’ascolto dei territori con la capacità di trasformare le istanze che arrivano in progetti e in risposte”. Le Marche in questi anni hanno subito problemi interni e riflessi internazionali. Alle alluvioni e al meteo pazzo dell’ultimo biennio, senza contare le ferite ancora aperte del terremoto 2016, si sono aggiunti l’aumento dei tassi di interesse, l’incremento dei costi di produzione a causa delle guerre, l’inflazione che riduce il potere di acquisto e le conseguenze di alcune scelte sbagliate dell’Unione Europea. Mentre il pacchetto di richieste da portare sul tavolo del Governo prevede misure urgenti come il ripristino dell’esenzione Irpef, aiuti per le filiere in crisi e una moratoria sui debiti oltre alla difesa del reddito delle aziende agricole e lo stop alle vendite sotto i costi di produzione con più controlli contro le pratiche sleali, la Coldiretti marchigiana ribadisce le battaglie storiche contro fauna selvatica, tutela delle filiere da mettere al riparo dagli accordi economici con paesi esteri che non seguono il principio di reciprocità (come gli accordi di libero scambio in discussione, tipo il Mercosur, che penalizzerebbero agricoltori e cittadini europei), il no deciso al cibo sintetico e fotovoltaico a terra che occupa terreni agricoli. Sul lavoro agricolo Coldiretti chiede di contenere i costi indiretti e ridurre la burocrazia in linea con i nostri competitor come Francia e Spagna. E vanno velocizzate le procedure di rilascio dei visti d’ingresso da parte dei consolati italiani all’estero per i lavoratori stagionali agricoli di cui al decreto flussi. Attenzione anche per la pesca dove serve aumentare le risorse per le aziende danneggiate dal granchio blu e rivedere l’indennità di malattia per i pescatori da riportare al 75%. No alla riduzione delle Giornate di pesca e delle zone di pesca per lo strascico e non solo.
12 Febbraio 2024
Marche, al via le assemblee dell’Orgoglio Coldiretti